DALLA CELLULITE ALLA P.E.F.S.
All’inizio degli anni ’70 viene introdotto il termine che viene considerato il più corretto e completo: PANNICULOPATIA EDEMATO FIBRO SCLEROTICA:
è un disturbo degenerativo che coinvolge il tessuto adiposo sottocutaneo (pannicolo adiposo) e si manifesta con avvallamenti o buchi che conferiscono alla pelle il cosiddetto “aspetto a buccia d’arancia”. La comparsa della cellulite è imputabile perlopiù a cause di origine ormonale e vascolare, cui possono associarsi diversi fattori in grado di favorirne la comparsa e peggiorarne le manifestazioni.
- PANNICULOPATIA:
Una patologia microvascolo-connettivale ad evoluzione sclerotica del pannicolo adiposo sottocutaneo.
- ADIPOSITÀ LOCALIZZATA:
La P.E.F.S. va distinta dall’adiposità localizzata che rappresenta l’accumulo abnorme di normale tessuto adiposo con distribuzione che segue la silhouette mediterranea di tipo ginoide.
Come tutti i tessuti, anche il pannicolo adiposo ha una sua impalcatura di sostegno (il tessuto reticolare ed il collagene) ed una vascolarizzazione, denominata microcircolo; attraverso la vascolarizzazione il tessuto adiposo fornice l’energia all’organismo o la accumula, sotto forma di grasso.
Alterazioni ormonali e vascolari, spesso aggravate da vita sedentaria, da stress, da malattie epatiche, alimentazione non corretta o bilanciata, irregolarità della funzione intestinale e ritenzione idrica marcata, variamente combinate tra loro, sono le cause che interferiscono negativamente sul tessuto adiposo ed in particolare sul microcircolo.
In questi casi, le cellule adipose si rompono; il loro contenuto si spande nello spazio tra le cellule comprimendo il microcircolo ed impedendone il corretto funzionamento.
La persistenza nel tempo di queste alterazioni anatomico-metaboliche, produce lo sviluppo di ulteriori alterazioni del tessuto adiposo (lipodistrofia); modificazioni che producono sia un aumento di volume e consistenza del tessuto di sostegno che la riduzione del calibro (per compressione) e dell’elasticità dei vasi sanguigni del microcircolo.
Restano oscure le cause di questo disordine: è imputabile perlopiù a cause di origine ormonale e vascolare, cui possono associarsi diversi fattori in grado di favorirne la comparsa e peggiorarne le manifestazioni.
Si instaura su un terreno geneticamente predisposto, sul quale intervengono fattori di natura neuro-endocrina a sviluppare un quadro che può essere aggravato da elementi peggiorativi contemplati nello stile di vita.
I 4 stadi della cellulite:
Classificazione clinica | patogenesi | Istologia, istologia clinica |
Stadio I Pelle chiara-pallida | Maldistribuzione microcircolatoria, Vasomotilità difettosa | Lipedema, anisocitosi, rottura della membrana |
Stadio II Iperelasticità cutanea, ipertermia, parestesia | Stasi, ectasia microvascolare, ipovolemia, ipossia localizzata | Manifestazioni regressive adipocitarie, dilatazione massiccia microvascolare, fibrillo poiesi |
Stadio III Pelle a buccia d’arancia (protuberanze palpabili) | Riduzione del flusso capillare, incremento di ipossia nelle aree relative | Riduzione del flusso capillare, formazione di micronoduli, ipercheratosi |
Stadio IV Noduli dolenti | Stasi, ipovolemia, teleangectasie e vene varicose | Formazione del nodulo «cellulitico» circondato da fibre sclero-janolitiche, Fenomeno localizzato distrofico del derma ed epidermide |
Primo Stadio:
- Edema del tessuto che determina un allagamento dell’interstizio circondante le cellule adipose che in questo modo vengono dissociate e scompaginate.
- E’ uno stadio reversibile!
- Clinicamente: aumento della pastosità cutanea, riduzione dell’elasticità dermo-epidermica e comparsa delle prime aree ipotermiche.
Secondo Stadio:
- Abnorme reazione del reticolo fibroso periadipocitario e pericapillare
- Una sorta di circolo vizioso
- Clinicamente: ulteriore aumento della pastosità cutanea, dell’ipotermia e comparsa di pallore
Terzo Stadio
- La pelle comincia a mostrare le rugosità superficiali tipiche a “buccia d’arancia”
- Si avverte la sensazione granulare nei piani profondi
- La parte risulta dolente ad una palpazione profonda.
Quarto Stadio
- Dalla fusione di più micronoduli si passa alla formazione di macronoduli
- Il vero nodulo cellulitico, apprezzabile alla palpazione superficiale, evoca dolore.
- Nelle zone affette compare la cute a “materasso” con le depressioni crateriformi dovute alla sclerotizzazione dei noduli.
Conclusioni:
- Nella formazione della P.E.F.S. prevalgono prima le alterazioni microvascolari mentre negli ultimi stadi è il tessuto connettivo che domina il processo fino alla sclerosi. Il pannicolo risulta quindi una VITTIMA soffocata inizialmente dall’edema e poi dalle fibre.
- Nell’adiposità localizzata è l’adipocita è gonfio di trigliceridi il vero attore protagonista
- L’esperienza clinica dimostra che le forme isolate esistono raramente e molto più frequentemente prevale la coesistenza di entrambi i processi.
Possibili Rimedi e Soluzioni contro la Cellulite
Terapie tradizionali:
- Fisioterapia: massaggi, D.L.M., pressoterapia, elettroterapia, ultrasuonoterapia, massaggio endodermico, RF, ecc…
- Terapia topica: creme, gel, pomate, emulsioni, fanghi, cataplasmi, ecc..
- Terapia medica: mesoterapia, ossigeno-ozonoterapia, crioterapia, elettrolipolisi, ionoforesi, ecc…
- Terapia chirurgica: lipoaspirazione, liposcultura, ecc…
Terapia con Onde d’Urto:
Le onde d’urto sono onde acustiche che trasportano alta energia alla zona trattata. Provocano calore, processi rigenerativi e di recupero.
Mediante uno speciale manipolo a forma di pistola (sistema balistico) la cui canna è chiusa all’estremità con un tappo metallico, viene lanciato un proiettile d’acciaio, tramite aria compressa a 4-5 bar di pressione. Dalla collisione si genera un’onda d’urto che, attraverso il tappo metallico, si diffonde espandendosi radialmente negli strati cutaneo e sottocutaneo.
Effetti Biologici:
- Accelerazione del flusso ematico (+ vascolarizzazione)
- Indebolimento dei setti fibrosi intraipodermici
- Azione antiedemigena
- Aumento del metabolismo locale
- Stimolazione della lipolisi
- Miglioramento della texture e dell’elasticità cutanea
- Ripristino dei parametri metabolici locali
Il n° di sedute varia da 6 a 12 in base al quadro clinico e allo stadio della PEFS, generalmente sono previste 2 sedute SETTIMANALI con intervallo di almeno 2 giorni ed ogni trattamento ha una durata di circa 30 minuti.